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Tutti i dati sui rifugiati ucraini

4,8 milioni di ucraini hanno lasciato il Paese a causa dell’invasione russa

L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata da Vladimir Putin a fine febbraio, ha scatenato una delle peggiori crisi umanitarie degli ultimi decenni. Circa 4,8 milioni di persone – circa il 10% della popolazione totale del Paese – sono infatti fuggite dal Paese.

Ma dove sono andate queste persone? Quanti rifugiati sono arrivati in Italia?

 

I paesi coinvolti dalla crisi in Europa

I dati raccolti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati mostrano che 4,8 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina. Di queste, 655 mila lo hanno fatto a febbraio, 3,4 milioni a marzo e 801 mila nella prima metà di aprile.

Degli ucraini fuggiti dal Paese verso stati confinanti, 2,7 milioni sono andati in Polonia, 732 mila in Romania, 454 mila in Ungheria, 421 mila in Moldavia, 333 mila in Slovacchia, 485 mila in Russia e 23 mila in Bielorussia. L’Unhcr spiega che la somma di questi dati è maggiore del totale citato prima perché le persone che attraversano il confine tra Romania e Moldavia vengono contate due volte.

Oltre a chi ha lasciato l’Ucraina, bisogna considerare che ci sono 11,7 milioni di persone che sono ancora nel Paese ma hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Complessivamente, infatti, oltre un quarto dell’intera popolazione ucraina ha dovuto spostarsi a causa della guerra.

Si tratta del più grande flusso di profughi almeno dalla fine della Guerra Fredda. Un team della University of California ha analizzato i dati Unhcr e ha rilevato come il tasso di partenza delle persone dall’Ucraina è stato molto più alto che in qualsiasi parte del mondo dal 1990, il primo anno per cui ci sono dati disponibili. Gli ucraini fuggiti in meno di due mesi sono più di quelli che sono fuggiti dall’Iraq nel 1991 (1,4 milioni), dalla Siria nel 2013 (2,2 milioni) e dal Venezuela nel 2018 (2 milioni). 

 

 

Quanti rifugiati sono arrivati in Italia

In Italia sono arrivate 95 mila persone dall’Ucraina, di cui 49 mila donne, 35 mila minori e 11 mila uomini. La netta prevalenza di donne e minori è dovuta al fatto che gli uomini tra i 18 e i 60 anni non possono lasciare il Paese perché chiamati a combattere contro i russi. 

I dati del Viminale (raccolti e resi disponibili da Vittorio Nicoletta) mostrano che, delle quasi 100 mila persone giunte nel nostro Paese, 44 mila sono arrivate nella prima metà di marzo, 34 mila nella seconda metà e 17 mila nella prima metà di aprile. Il giorno con i maggiori arrivi è stato il 15 marzo con 5.500 ingressi.

Delle persone giunte in Italia, 88,7 mila sono arrivate alla frontiera e 3.990 sono state controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Le principali destinazioni dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono Milano, Roma, Napoli e Bologna e più dei due terzi dei rifugiati ucraini sono stati accolti da famiglie.

Ricordiamo infine che, a fine marzo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l’assistenza per i profughi provenienti dall’Ucraina a causa della guerra. Il decreto permette di avere un permesso di soggiorno valido un anno e prorogabile di sei mesi più sei, per un massimo di un anno, e consente l’accesso all’assistenza sanitaria, al mercato del lavoro e allo studio.

 

Lorenzo Ruffino

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