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Perché alcuni Stati non sono grandi come pensiamo

La proiezione di Mercatore distorce le grandezze reali, dandoci un’idea errata di quanto siano grandi alcuni Stati

Rappresentare il globo tridimensionale su una mappa bidimensionale è complesso. Il metodo più comune per farlo è utilizzare mappe basate sulla proiezione di Mercatore: il cartografo fiammingo Gerardo Mercatore inventò questo metodo nel 1569 e da allora viene utilizzato perché preserva le relazioni angolari locali facilitando la navigazione. 

 

Il mondo è diverso da come pensiamo

Se si sono sempre viste mappe che adottano la proiezione di Mercatore si può avere un’idea sbagliata di quanto siano grandi gli Stati, trattandosi di una rappresentazione che distorce moltissimo le dimensioni e le distanze man mano che ci si avvicina ai due poli: un Paese posto a nord, in sintesi, sembrerà molto più grande di uno posto all’equatore. 

Si potrebbe ad esempio pensare che la Groenlandia sia molto più grande dell’Australia, ma non è così: la Groenlandia ha una superficie di 2,2 milioni di chilometri quadrati, contro i 7,7 milioni dell’Australia. Un modo per confrontare la reale dimensione degli Stati è usare The True Size, un tool ideato da James Talmage e Damon Maneice, due sviluppatori informatici di Detroit: esso permette di spostare uno Stato e vedere come cambia la dimensione man mano che ci si avvicina ai due poli. Mettendo diversi paesi sull’equatore si può insomma avere un reale confronto sulle superfici. 

Confronto tra Stati Uniti, Australia, Groenlandia, Russia e Italia. 

 

Le altre proiezioni cartografiche

Le molte problematicità della proiezione di Mercatore hanno portato a realizzare altre tipologie di mappe con proiezioni diverse. Ogni proiezione, però, ha punti di forza e di debolezza, per cui non ne esiste una perfetta in assoluto.

In generale, ci sono quattro proprietà principali ricercate dai cartografi nella realizzazione di una proiezione: area, forma, distanza e angolo. Una mappa ad area uguale mantiene comparabili le dimensioni relative delle diverse aree, ma ciò va a scapito della forma. Al contrario, le mappe che mantengono le forme degli Stati non avranno dimensioni precise. Le mappe che mantengono la relazione tra la distanza sul terreno e la distanza sulla mappa sono conosciute come mappe equidistanti e queste sono più precise (sebbene nessuna mappa possa raggiungere questo obiettivo perfettamente). Ogni proiezione è quindi un compromesso tra queste quattro proprietà.

La proiezione di Mercatore viene tuttora utilizzata per le carte nautiche poiché è coerente in tutte le direzioni, nel senso che le linee rette rimangono costanti. Questo, come abbiamo evidenziato prima, va a scapito delle aree e delle distanze. Google Maps utilizza la proiezione di Mercatore e per risolvere il problema delle distorsioni passa a una vista del globo quando si riduce lo zoom. 

Pensare a che proiezione si sta utilizzando diventa particolarmente importante quando cresce l’area che si sta mappando. Mercatore, per esempio, funziona bene per gli Stati più piccoli, ma quando bisogna mappare una regione più ampia – come l’Asia centrale o il Nord America – conviene usare la proiezione conica di Albers perché mantiene corrette le aree degli Stati a discapito della forma. 

Un buon compromesso per rappresentare il mondo è la proiezione di Robinson, ideata dal cartografo americano Arthur H. Robinson nel 1963. Anche se cambia un po’ la forma degli Stati, le aree vicine ai poli non vengono distorte quanto la proiezione di Mercatore, dando una migliore idea della grandezza degli Stati. 

 

Lorenzo Ruffino

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