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La percezione del cambiamento climatico in Europa

L’Italia è uno dei paesi europei con la popolazione meno scettica sul cambiamento climatico

Come viene percepito il cambiamento climatico in Europa? A questa domanda ha risposto PERITIA, un progetto finanziato dall’Unione Europea, con un sondaggio svolto in Regno Unito, Irlanda, Norvegia, Polonia, Italia e Germania su 12.346 adulti a gennaio 2022, ponendo agli intervistati una serie di domande sul cambiamento climatico.

 

Di chi è la colpa del climate change

La prima domanda posta è: qual è la percentuale di cambiamenti climatici causati dall’uomo? La risposta media è stata del 68%, ma nella realtà è il 99,9%. Si va dal 65% del Regno Unito al 71% dell’Irlanda, passando per il 68% dell’Italia. 

In media il 74% del campione ritiene che sia vero che quasi tutti gli scienziati pensano che il cambiamento climatico sia dovuto alle attività umane, contro un 13% che lo ritiene falso e un 13% che non si esprime. L’Irlanda è il paese con la maggior parte di cittadini che crede in questa cosa (79%) e la Norvegia il più scettico (67%). 

“Il cambiamento climatico è dovuto principalmente alle attività umane”. Con questa affermazione è d’accordo il 74% delle persone intervistate e l’Italia è il paese che più ne è convinto, con l’82% di persone che dicono che è vero, mentre la Norvegia con il 61% è il paese più scettico.

 

Quanto preoccupa il cambiamento climatico

La maggioranza degli intervistati, il 53%, ritiene che il cambiamento climatico li danneggerà personalmente ora o entro i prossimi dieci anni. Il paese con i cittadini più preoccupati è la Polonia, dove il 41% ritiene che venga già colpito ora dal climate change, mentre in Italia è il 35%. La Norvegia è nuovamente il paese più scettico, con solo il 16% che ritiene di essere danneggiato adesso e il 20% che pensa che verrà colpito dalle conseguenze nei prossimi 10 anni.

Alla domanda se il cambiamento climatico danneggerà il proprio paese, il 54 per cento degli italiani risponde che lo sta già facendo ora e il 16 per cento che lo farà nei prossimi dieci anni. Nel Regno Unito le percentuali sono rispettivamente del 39 e del 21 per cento e in Germania del 45 e del 19 per cento.

Il 64 per cento degli intervistati dice di essere preoccupato dal cambiamento climatico, mente il 36 per cento non lo è. In Italia lo è il 74 per cento dei cittadini, in Polonia l’80 per cento, in Germania il 55 per cento e in Norvegia il 46 per cento.

Il 45 per cento delle persone intervistate ha detto di non essere d’accordo con l’idea che ci siano cose più importanti da fare che pensare al cambiamento climatico. In Italia non è d’accordo il 57 per cento, in Polonia il 41 per cento e in Norvegia il 34 per cento.

 

Cosa fare contro il cambiamento climatico

Solo il 25% delle persone sondate ritengono che il cambiamento climatico sia sotto controllo e che sia troppo tardi per fare qualcosa. L’Irlanda è il paese più ottimista con il 64 per cento che ritiene falsa questa affermazione; solo il 18 per cento crede che sia vera. In Germania e Polonia il 30 per cento dei cittadini è d’accordo sul fatto che il cambiamento climatico sia sotto controllo. Complessivamente, il 24 per cento non è né d’accordo né contrario.

In Norvegia il 29% dei cittadini ritiene che non ci sia motivo per cambiare i propri comportamenti, in quanto non farebbe nessuna differenza. Subito dopo, con il 28% e il 25%, ci sono Regno Unito e Irlanda. La Norvegia e il Regno Unito sono gli unici due paesi dove la maggioranza della popolazione non è contraria con questa affermazione.

Il 50% degli intervistati dice che sa cosa può fare per aiutare a prevenire il cambiamento climatico perché ci sono chiare indicazioni. Il paese con i cittadini più d’accordo è la Germania, con il 53% che lo ritiene vero, mentre il paese meno d’accordo è la Norvegia con il 42%. In Italia si dice d’accordo il 53%.

Lorenzo Ruffino

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