Domenica 23 febbraio i cittadini tedeschi si recheranno alle urne per le elezioni federali anticipate, in un contesto politico che si preannuncia particolarmente fluido e ricco di incertezze. Secondo le stime elaborate da YouGov, la CDU-CSU guidata da Friedrich Merz potrebbe ottenere tra 188 e 266 seggi sui 630 complessivi del Bundestag. A sorprendere, tuttavia, è il dato dell’AfD (Alternative für Deutschland), che si collocherebbe al secondo posto con un range tra 127 e 159 seggi, consolidando così la propria crescita rispetto alle elezioni del 2021.
La SPD, attualmente al governo con Olaf Scholz, rischia di scivolare al terzo posto, ma il suo ruolo rimane cruciale per la formazione di un Esecutivo: una possibile “Große Koalition” con la CDU-CSU potrebbe infatti superare la soglia dei 316 seggi necessari per la maggioranza assoluta, ma questo non è affatto scontato.
A confermare il vantaggio della CDU-CSU è anche la media dei sondaggi elaborata da Politico Poll of Polls, che la accredita al 29% dei consensi, mentre l’AfD si attesterebbe al 21%. Le forze del governo uscente, invece, registrano un arretramento: la SPD si ferma intorno al 16%, i Verdi scendono al 13% e i Liberali (FDP) rischiano di fermarsi al 6%.
Sul fronte dei temi caldi, l’immigrazione domina la campagna elettorale: il 56% degli elettori tedeschi ritiene che sia una delle questioni più importanti, con picchi dell’82% tra i sostenitori dell’AfD e del 69% tra quelli della CDU-CSU. Questo conferma come la gestione dei flussi migratori e l’approccio alle politiche di asilo stiano influenzando significativamente gli orientamenti di voto, in un Paese in cui la ricerca di stabilità politica si intreccia con un acceso dibattito su temi sociali ed economici.
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